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Milange Entrata in Malawi - 20 sett 2008
In pochi minuti superiamo le due frontiere.
Uscita dal Mozambico.
Ingresso in Malawi.
Timbri sul passaporto e Carnet de Passage.
Alcuni cartelli avvisano che l’assicurazione auto è obbligatoria ma non ci sono compagnie in frontiera e noi decidiamo di proseguire fino alla prima città e vedere che succede.
Dopo il poverissimo e arido interno del Mozambico, questo ordinate e ben coltivate piantagioni di thé ci danno la sensazione di essere in Svizzera.
Monte Mulanje 3001 m - 20 sett 2008
Due passi nel parco della grande montagna.
Non abbiamo voglia di affrontare nella grande calura i 2700 metri ed i due giorni con guida obbligatoria per la vetta, con pernottamento nelle loro capanne. Ci concediamo 3 ore di passeggiata da soli fino alla cascata dove, visto il caldo, non ci tratteniamo dal fare un fresco tuffo ristoratore.
Blantyre e la carta riciclata - 21 sett 2008
Questa cittadina porta lo stesso nome di quella scozzese che diede i natali a David Livingstone.
Non c'è nulla di particolare da vedere. Noi cambiamo la valuta e facciamo un lavoretto sulla K7 in una officina specializzata Land Rover.
Devono cambiare il paraolio anteriore del riduttore. In genere in un'ora un meccanico termina il lavoro.
Qui erano un poco di più...
In città c'è un laboratorio artigianale nel quale si producono oggetti con carta riciclata e altri materiali africani.
Assieme alla carta di recupero usano foglie di banano, bacche di baobab e sterco di elefante.
Gli oggetti sono belli e l'iniziativa ci piace.
Sosteniamo il progetto e comperiamo materiale per le bancarelle di solidarietà Elfo. (dettagli in solidarietà.)
Disboscamento selvaggio.
Stanno tagliando alberi senza giudizio.
Stanno disboscando il Malawi.
Presto non ci sarà più ombra e l'umidità calerà e aumenterà la desertificazione. Soprattutto i cinesi, che si stanno mangiando l'Africa.
Sono i politici locali a permetterlo. Nessuno se ne cura.
E quando ci sarà la siccità e la carestia per i terreni riarsi affamerà la loro gente, dove busseranno? Ancora alla porta europea dei vecchi colonizzatori o a quella cinese?
Intanto anche la gente comune trae un piccolo beneficio. Con la bici in salita arrampica per 700 metri e percorre 10 km. Spacca e sega la legna dei tronchi superflui. La impila magistralmente sulla bici diventato un mezzo di carico e ripercorre lentamente, faticosamente e con maestria la strada a ritroso.
Liwonde National Park - 24 sett 2008
Bello questo parco. Soddisfacente anche per chi, come noi, ha appena visitato i grandi parchi del Botswana e del Sud Africa.
Non si incontrano felini ma si vedono ippopotami, elefanti, coccodrilli, kudu, sable antilope, facoceri, Waterbok, bushbok, impala, e i babbuini gialli che noi non avevamo mai visto.
Usciamo dal parco da un gate insolito, sulla parte desertica. Al cancello che ci apriamo e chiudiamo da soli non c'è guardia.
Forse non registrandoci in uscita ci stanno ancora cercando...
Stiamo cercando di raggiungere un villaggio nella boscaglia dove c'è una missione con un italiano.
La pista fuori dal parco è poco più di un sentiero.
La gente che incontriamo in campagna non ha mai visto un turista ed è meravigliosamente genuina e cordiale.
Il villaggio di Eugenio
E' incredibile cosa si possa fare con buona volontà e lavoro duro. Padre Eugenio da qualche decennio in Malawi, ha cambiato la faccia e la vita di questo villaggio sperduto nella campagna. Ha costruito e fatto funzionare un asilo, una scuola elementare,media e un liceo. Un dispensario, un centro maternità e un piccolo ospedale di emergenza nel quale lo scorso anno sono stati salvati 43 malati di colera giunti qui in sole 12 ore. L'epidemia di colera scoppia circa un anno si e uno no.
Ha una comunità di 900 sieropositivi organizzati e amalgamati in diversi gruppi in modo da aiutarsi ed assistersi a vicenda. Ciò evita l'isolamento che in genere in Africa accompagna questa malattia. C'è un centro nutrizionale dove una volta a settimana viene distribuito cibo iperproteico. Ha costruito nei villaggi circostanti 20 pozzi e 10 scuole.
Attualmente sono quasi ultimati una struttura con sale di degenza per malati di AIDS e un bel centro di esami e laboratorio per sieropositivi. All'orizzonte un progetto di irrigazione al quale diamo una mano con un gettone Elfo. (Dettagli in solidarietà.)
Giusto per ricordarci dove siamo!
In Africa siamo!
Dove ogni minima cosa che abbiamo noi bianchi è desiderata, bramata voluta.
Se le stesse cose le esibisce un africano è diverso.
I nostri 11 mesi sono trascorsi senza incidenti se si esclude un pugno sulla fiancata dell’auto dato in Ghana da un ubriaco durante l’attraversamento di un mercato.
La cicatrice rimarrà per sempre come glorioso ricordo sulla K7.
Questa nostra esperienza senza aggressioni e furti può indurre ad abbassare la guardia.
Grave errore!
Episodio1:
La scorsa settimana 6 ragazzi in zaino diretti a piedi al camping dove eravamo alloggiati a Blantyre, sono stati aggrediti ed accoltellati da alcuni locali che volevano rapinarli. Erano le 7 di sera. Abbiamo visto una coppia arrivare sconvolta ed insanguinata dal sangue degli amici portati in ospedale. Ed il Malawi è uno dei paesi più sicuri della zona.
Episodio 2:
Due giorni dopo all’interno del parco, nel campeggio, sono stati sparati nel cuore della notte 4 colpi di fucile a pochi metri dalla K7. Pensiamo che sia per animali che si sono avvicinati troppo ma ci dicono che loro non sparano agli animali. Erano le guardie che sparavano a due ladri intrufolati nella riserva col buio pesto, per rubare. Come avranno fatti vederli? Nessuno si è alzato più per andare in bagno.
Episodio 3:
Incontriamo un francese solo con una land rover. Il compagno è ritornato in Francia dopo l’aggressione notturna che hanno subito in Botswana. E’ successo a Maun, dove abbiamo dormito anche noi, all’interno del campeggio sorvegliato da guardiani e con altre auto. Cinque uomini con una mazza da baseball e coltelli hanno tagliato la tenda ad igloo, rotto un vetro dell’auto e preso tutto quello che c’era nell’abitacolo. Documenti compresi. I guardiani dileguati. Alla polizia dicono che succede spesso e mostrano il plico di denuncie sulla scrivania. Nessuno però ne parla. Ancora oggi racconta il francese, non riesce a dormire la notte.
Tutto ciò ci riconvince a mantenere la guardia alta, a lucchettare sempre tutto e non fidarsi mai.
L’orfanotrofio di Rita – 25 sett 2008
A Namwera, Rita Milesi, missionaria laica da oltre 30 anni in Malawi ha organizzato, costruito e ora gestisce questo orfanotrofio per bebè. Nella struttura linda, pulita, colorata ed allegra sono ospitati dai 24 orfanelli da 0 a 3 anni. Altri 700 più grandi sono adottati a distanza e seguiti. C’è un mulino utilizzato dai locali per la macinatura delle granaglie, un centro di assistenza nutrizionale dove si distribuisce cibo e integratori nutritivi settimanalmente e un punto di educazione igienico sanitaria per le mamme sieropositive e non. Nelle strutture sono impiegate stabilmente diverse persone locali ma Rita gestisce da sola tutto il complesso.
Se qualche volontario volesse fare una bella esperienza con lei per qualche settimana, ne sarebbe felice.
Potrebbe dare una mano e scoprire una parte della vita Africana invisibile al turista semplice.
Per un importante nuovo progetto di Rita lasciamo un gettone ELFO. (dettagli in solidarietà)
Cape Maclear – 26 sett 2008
Clear come è chiara l’acqua di questo lago, Lago Malawi o Niassa, il terzo dell’ Africa per estensione.
Sembra proprio un mare. La maggior parte dei colorati pesci tropicali degli acquari provengono da qui. Immergersi deve essere bellissimo, peccato per la “bilarzia” che infesta queste acque. Una brutta malattia data da una larva che penetra nella pelle, che preferiamo non prendere.
MWALA, monumento nazionale – 27 sett 2008
Questa roccia “graffiata” anticamente dall’erosione del tempo è monumento nazionale.
Mah. Va bhe…
Senga Bay – 28 sett 2008
Un’altra tappa sul lago prima di raggiungere la capitale.
Decidiamo di non passare per la Zambia perché carissima e con polizia fastidiosa. Non riconoscono il Carnet de Passage, il visto è carissimo e il parco con gli animali non ci può offrire, se pur bello, niente di più di quello che abbiamo abbondantemente già visto e che vedremo in seguito.
Sosta al St.Mary’s Rehabilitation Centre. 29 sett 2008
A Mvera, stavamo cercando un missionario di Carpi (MO), che però era rientrato in Italia a Gennaio, troviamo un’altra struttura per orfani. Suore spagnole e indiane.
Non importa, la solidarietà non conosce frontiere. Qui si ospitano 135 bimbi che frequentano dall’asilo alla fine delle medie organizzate dal centro stesso. Altri 600 bambini esterni affidati a famiglie volontarie sono seguiti e sostenuti nella educazione scolastica. Quattro maestri fanno giornalmente il giro in bici dei villaggi, per verificarne l’andamento e la frequentazione scolastica. Ogni sabato 350 di essi si recano al centro per una lezione supplementare e per ricevere una farina iperproteica. Sono impiegate e stipendiate 70 persone fisse. C’è anche un dispensario, un ambulatorio medico operativo giornalmente e alcune sale di degenza per emergenze. Lasciamo un gettone Elfo. (dettagli in solidarietà)
Lilongwe la Capitale – 1 Ott 2008
Non c’è nulla di particolare da vedere o da fare in questa città. Un poco di spesa, una puntatina ad un internet point e una visita di cortesia al Console Italiano Cav. Eugenio, un uomo d’affari che lavora qui da 25 anni con la famiglia italiana.
Incontriamo Wensley che produce cestini, tappeti, sottopentola, scatole porta gioielli, dice lui, e cornici per foto. Tutte con fil di ferro e tappi di bottiglia.
Gli ordiniamo una “Africa” su misura che ritiriamo il giorno dopo.
Pulce perforante
Avete mai visto una pulce perforante?
Eccolo questo delizioso animaletto. Si infila nella pelle dei piedi, fa le uova e scava gallerie nella carne. Il giallo non è pus ma sono le uova.
Non è africana, arriva dal Brasile. L’antenata di questa, che mi porto a spasso da qualche giorno, attorno alla fine del 1800, si è fatta l’attraversata su un galeone portoghese, ben incuneata nel tallone di un ignaro marinaio negriero.
Si esportano schiavi e si importano pulci!
Il cofano crepa
Con le vibrazioni ed il peso della ruota il cofano è ancora in crisi. Una chiara crepa si allarga inesorabile. Il rimedio, spero efficace è fatto di tappi di vini ormai dimenticati e silicone.
Chintheche – 2 ott 2008
Questo luogo sembra il paradiso terrestre.
In riva al caldo e calmo lago, con una spiaggia pulita di sabbia bianca. Un prato pianeggiante e teneramente ombroso grazie a piante di mango e bambù. Servizi puliti, acqua, TV satellitare per notizie e un buon ristorante che a luce di candela serve pesche freschissimo.
E’ un vero peccato che sia infestato da decine, centinaia, forse migliaia di milioni di minuscoli moscerini, tipo quelli del vino, che entrano con mania suicida, insistentemente e senza tregua, in bocca, nelle orecchie, negli occhi e in ogni dove lasciato aperto. Li chiamano lake-fly ed i locali li mangiano a cena, tanti ce ne sono! Li catturano con un cesto, li bollono e ne fanno polpette. Una leccornia anche per i più piccoli.
Fuggiamo isterici dopo un giorno.
Una foresta di gomma – 3 ott 2008
Gli alberi della gomma sono una risorsa di queste parti del paese. Per James lo è ancora di più se riesce a vendere ai turisti di passaggio una palla rimbalzante, fatta con filo di lattice.
Mzuzu – 3 ott 2008
Ultima cittadina a nord del Malawi. Adatta per un buon pieno di benzina, acquisto di pane e un incidente in auto.
Beh, incidente non è proprio la parola giusta, visto che nella retro dopo il parcheggio gli ho solo piegato lo specchietto retrovisore. Ma l’auto era già tutta bollata di suo (residui di vernice rossa) e per evitare problemi, assembramenti di curiosi, polizia con verbali, forse tangenti e sicuramente un pomeriggio di carte, gli ho riempito la bocca di Kwacha e in 10 minuti abbiamo risolto tutto. Totale spesa 39 euro. Spesi bene.
Comunque questa città in ottobre ha i viali bellissimi. Tutte le Jakaranda dai fiori viola e lilla sono maestosamente fiorite.
Livingstonia - 4 ott 2008
Ripidissima con tonanti acuti e fondo in roccia e terra. Con la stagione delle piogge questa strada di 15 km è impraticabile, e con la stagione secca, questa, è insopportabile. Prima e seconda lenta con traiettorie obbligate e curve con manovra in salita. La vista, una volta arrivati nella città dedicata al Dott. Livingstone, ma dove lui non ha mai messo piede, è ripagata spaziando sul lago. Il clima dei 900 metri è deliziosamente ventilato e fresco nonostante il solleone. Nulla di particolare però da vedere. La chiesa, le abitazioni degli studenti, l’ospedale, le scuole fino all’università, tutto costruito da missionari protestanti, giunti nel 1894.
C’è anche una “casa di pietra che ospita un museo per la verità piuttosto scarno e deludente.
Per gli abitanti, una grande opportunità di formarsi e crescere con un futuro e in salute.
Per i turisti in visita, un luogo di sola atmosfera, stile Timbuktu.
Ponte sospeso
Ecco il brivido africano!
Un ponte sospeso fatto di canne e legni, costruito nel 1904!
Impressioni sul paese
Le strade principale sono abbastanza in buono stato e ben asfaltate. Anche le piste sono in buone condizioni.
Ci sono pochi posti di blocco che spesso non fermano le auto.
La polizia in ogni caso è stata con noi molto gentile e non ci hanno praticamente mai chiesto i documenti.
La gente è tranquilla e non assilla i turisti, forse grazie al carattere poco esuberante. Questo popolo non ha mai praticato violenze e guerre civili.
Il Malawi è economico, tutto costa abbastanza poco, cibo, ristoranti, souvenir, camping. Solo la benzina e il gasolio sono a prezzi esorbitanti, quasi europei.
Ci sono molte scuole, orfanotrofi, ospedali e strutture per supportare la popolazione, tutte costruite da missioni di svariati tipi di chiese. Dalle mussulmane alle cattoliche.
Lo stato in tutto questo da una piccola mano per il personale.
Massiccia presenza di ONG di tutti i tipi. L'aids è a livelli di guardia, 50% degli ammalati è sieropositivo, l'agricoltura è molto praticata e il bestiame allevato un poco ovunque.
Moltissime bici! Spesso per il trasporto merce, a volte come taxi.