write us
write us

The Diary
France

Izeron, Grenoble

Prima sosta fuori dai confini nazionali!
Si! finalmente siamo partiti.
Con la camicia mezza di fuori, una scarpa slacciata e i fogli che svolazzano.
Ah, bene!
Abbiamo dimenticato sicuramente diverse cose, gią ho scoperto che non ho l'inverter di riserva, ma
abbiamo sicuramente troppe cose con noi, quindi...
poco male.

Partiti senza un progetto per la notte ci affidiamo alla sorte del viaggiatore in queste lande francesi di appena oltralpe.
Non abbiamo scelto la costa affollata e, in autunno, desolante.
Queste brumose valli montane sotto Grenoble, da sempre solitarie e riservate, ci paiono pił vere.
Nessuna voglia, vista la temperatura "fresca", di aprire la tenda.
Ci fermiamo in questo paesino di fianco ad un sentiero che sale a scoprire "Le Gorges de Nam".
L'insegna dell'albergo sa di antico ma le luci sono spente.
Giro attorno alla casa, tutta spenta, busso all'unica luce della finestra e una signora mi comunica che "l'albergo non esiste pił. Pił avanti qualche Km c'e' l'albergo del viaggiatore che forse..."
Ed eccoci davanti a questo sgarrupato stabile con un'insegna anni '60 "Hotel des Voyageurs".
All'interno, un bar con ruvidi avventori in fitta chiacchiera col baffuto e corpulento barista.
Atmosfera assolutamente autentica che mi ricorda Benni col suo "Bar Sport". Occorre non sbagliare domanda e soprattutto... non mangiarsi la "Luisona".
Ed invece mangiamo divinamente il piatto tipico della zona che, un rappresentante seduto all'unico tavolo occupato della "sala ristorante" adiacente al bar, ci dice essere il preferito da Jacques Chirac.
A me la squisita e impegnativa testa di vitello con salse e legumi vari ricorda molto le ossa bollite e fumanti che si servono a Modena nell'osteria da Ermes. Poi ravioli alle erbette fatti in casa, vino rosso servito in piccoli bicchieri decorati a smeriglio come quelli che tutte le nonne conservano ancora nella credenza.
La Francia dei piccoli paesi non tradisce mai.

Eccoci sul mare.

Giu gił verso sud, fino al mare, oltre la Camargue.
Non vogliamo arrivare in Spagna stasera. Ci vogliamo godere ancora un poco questa colorata e autunnale Francia. Oggi furiosamente ventosa.
La ricerca di un ristorantino "giusto" per la cena si fa davvero difficile nei dintorni di questo tratto di mare pieno di abitazioni e locali chiusi e abbandonati in questo periodo.
Anche le Chambre D'Hotes sono care e i campeggi chiusi.
Posto di mare!
In autunno tutto va in letargo.
A Torreilles la fortuna ci sorride di nuovo dove lo chef de L'Art I Show che sfida la mancanza delle folle, ci propone un foie gras caramellato con salsa di fichi che ricorderemo per lungo tempo.
Poi primo collaudo della Landy K7 come casa.
Troppo vento e freddo per la tenda. Si prova la soluzione interna.
Beh, un po duro, un po stretto, ma si passa bene la notte. Soprattutto protetti dai chiavistelli e serrature montate col fidato Daniele.